Flos, che significa “fiore” in latino, ha come origine un pensiero luminoso: l’idea di far nascere da una lampadina oggetti adatti a cambiare il modo di abitare, non solo degli italiani.
Così all’inizio degli anni ’60 un certo signor Gavina, con il piccolo produttore di Merano Eisenkeil, si mette in testa – dopo aver creato molti nuovi mobili (con Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Afra e Tobia Scarpa e altri maestri del design) – che è arrivato anche il momento di creare nuove lampade. Così i Castiglioni e gli Scarpa, con la tecnica del cocoon, ideata in USA e sperimentata da Eisenkeil, iniziano a realizzare lampade come la Taraxacum o la Fantasma.
A queste prime lampade ne seguono molte altre, bellissime e sorprendenti: così già dalla sua preistoria Flos si ritrova a reinventare l’idea di illuminazione artificiale.Come si può trasformare un’azienda in un laboratorio per rivoluzionare il concetto di “lampada”? Per Sergio Gandini, che comincia ad amministrare Flos nel 1963, l’impegno e la fantasia creativa potevano coesistere senza contraddizioni ed è stato proprio questo binomio a portare il marchio al successo.
Il tessuto industriale di Brescia è perfetto per dare ai designer massima libertà d’azione, si tratti della lampada Jucker di Tobia Scarpa – ispirata dal Bauhaus – o della rivoluzionaria Arco dei Castiglioni. Gandini e i suoi designer esclusivi (i Castiglioni, gli Scarpa) decidono insieme prodotti, comunicazione, immagine. Insieme tracciano le linee dei loro desideri, le design lines che porteranno alla creazione delle lampade più iconiche nella storia dell’illuminazione.
Alla metà degli anni ‘80, Sergio Gandini incontra un giovane Philippe Starck e accetta di produrre la sua lampada da favola, Arà.Piero Gandini, che allora inizia a lavorare accanto al padre, la sviluppa industrialmente, intuisce la genialità del più postmoderno dei nuovi designer e decide di produrre in serie un suo oggetto in plastica per un albergo di New York: una specie di icona dell’abat-jour, la lampada Miss Sissi. “Quello che tutti inconsciamente pensano sia una lampada” dirà poi Starck, quando si rivelerà uno strepitoso successo. È il primo di una lunga serie di iconici best-seller generati da Piero Gandini, in coppia con Starck o Castiglioni, che con nuove tecnologie e materiali aggiornano l’immagine Flos e aprono altre strade di ricerca e sviluppo.
Se il futuro è già oggi, qual è la luce artificiale del domani? L’idea di Piero Gandini è che ci siano e saranno sempre più tipi di illuminazione, radicalmente nuovi. Vanno studiati, sviluppati e prodotti con un atteggiamento di rottura verso l’esistente e, insieme, di rigore culturale: come quello su cui è stata fondata Flos, ma con sempre nuovi designer e artisti.